
CRONACA - Si erano offerti di
fornirgli protezione dalla 'ndragheta e, per rendere la richiesta plausibile, hanno
sparato quattro colpi d'arma e incendiato la porta di ingresso della ditta. Gli episodi risalgono ad un anno fa e le indagini, condotte dai carabinieri di Acqui Terme hanno portato
all'arresto di quattro persone: Natale Caruso, residente nella città termale, Maurizio Scerbo, Daniele Carnevale e Petronei Dobos, tutti residenti nel torinese, con l'accusa di furto aggravato e, per Caruso, anche di estorsione aggravata per il metodo mafioso.
La vittima è un imprenditore acquese che opera nel settore edile. Quando sono stati raggiunti dall'ordine di carcerazione, ieri mattina, i primi tre si trovano già agli arresti per furto. Sono infatti
gli stessi autori del tentativo di scassinamento di un bancomat, a Rho, in provincia di Milano, avvenuto lo scorso ottobre.
Il primo "avvertimento", i quattro proiettili contro la porta, erano arrivati nel febbraio 2016. Il mese successivo l'incendio. Caruso, che è affittuario di un negozio di proprietà dell'imprenditore, in una zona periferica, si era presentato al titolare della ditta per garantirgli il suo aiuto, con la scusa di pagargli l'affitto.
Nel mese di settembre, sempre Caruso diceva all'imprenditore che
d'ora in poi sarebbe stato sotto la sua protezione e non gli avrebbero più dato fastidio. Per il "favore" chiedeva in cambio
5 mila euro. L'imprenditore, però, aveva avvisato i carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini.
Oltre alle intercettazioni telefoniche, si sono messi sulle tracce di Caruso, notando che trascorreva spesso le notti in auto, in compagnia degli altri tre, in giro per le province di Piemonte e Lombardia.
L'intento era probabilmente quello di individuare possibili obiettivi di furti. Sarà infatti arrestato, insieme a Scerso e Carnevale, a Rho, nel tentativo di scassinare un bancomat, lo scorso ottobre. A loro, a seguito delle indagini, sono stati attribuiti
anche altri furti in tabaccherie o bar, avvenuti in provincia di Torino, nel corso del 2016, sempre portati a termine con le medesime tecniche. Sarebbero gli autori anche di due furti avvenuti a settembre ed ottobre in una ferramenta di Acqui, la Acquifer, dove i quattro hanno fatto rifornimento degli attrezzi del “mestiere”, cannelli per fiamma ossidrica, bombole di ossigeno, altri oggetti per lo scasso, materiale trovato poi nelle abitazioni di Scerbo e Caruso durante le perquisizioni.
Le manette sono scattate nella mattinata del 15 febbraio. Ad emettere l'ordinanza di arresto è stata la procura distrettuale di Torino, competente in materia di reati correlati con la criminalità organizzata.